L’affascinante Storia del Marocco

Storia del Marocco

Il Marocco è una nazione splendida con una storia antica che risale addirittura agli antichi Fenici.

Sulle coste del Marocco dove attualmente si trovano città come Rabat e Casablanca, nell’XI secolo a.C. i Fenici fondarono diversi porti commerciali di cui il più importante è Tingi, chiamata attualmente Tangeri.

Nel V secolo furono i Cartaginesi ad occupare le coste e successivamente i Getuli e i Berberi.

Nel III secolo a.C. Il Marocco fu unificato nel 38 a.C. con re Bocco II e raggiunse la massima estensione sotto i romani con il re Giuba II, messo a regnare dall’imperatore Augusto dal 23 a.C. al 25 d.C.. Nel 42 d.C. l’imperatore Claudio divise il Marocco in Mauritania, Mauritania Caesarensis (al confine con l’Algeria) e Mauritania Tingitana, la parte nord-occidentale.

Sulle zone costiere cominciarono a penetrare i cristiani per fondare colonie e dopo il III secolo d.C. i romani, minacciati dalle tribù berbere, lasciarono il territorio.

Nel 429 il Marocco venne conquistato dai vandali provenienti dalla Spagna e i primi arabi giunsero nel paese intorno al 685.

L’occupazione definitiva da parte degli arabi avvenne tra il 704 e il 711 con l’islamizzazione delle tribù berbere e l’espansione da parte dell’esercito marocchino alla conquista della Spagna.

Alcune tribù ribelli berbere dettero vita a piccoli Stati, tra cui la dinastia di Idris I (788-793), considerato il fondatore del Marocco e Idris II, che nell’809 fondò Fez, la prima capitale del regno.

I berberi penetrarono nella nazione dal Sahara occidentale e, nel 1062 il re Yusuf I fondò la nuova capitale Marrakech e si fece proclamare sultano del Marocco.

Nel 1125 una rivolta dei berberi residenti nella zona dell’Atlante diede inizio a un periodo molto prospero che culminò nella seconda metà del XII secolo.

Nel XVI secolo i pirati arabi, che avevano basi in Algeria e Marocco, entrarono in guerra contro i conquistatori portoghesi che tuttavia riuscirono ad occupare le coste fonfando alcuni porti, tra cui Ceuta e successivamente Tangeri.

Nel frattempo i territori arabi in Spagna caddero e i profughi, nel rischio di affrontare una guerra santa contro i cristiani, migrarono verso il Marocco.

A partire dal 1549 regnarono diverse dinastie fino a quella Alawita, che subentrò al potere nel 1659 e regna ancora oggi. Il Mulay Ismail organizzò l’amministrazione territoriale e l’esercito, riuscendo a difendere le coste marocchine dalla conquista di spagnoli ed inglesi.

Nel 1860 furono gli spagnoli a combattere contro i marocchini per riaffermare il predominio sui porti, bombardando Mogodor e Tangeri e controllando di fatto la zona settentrionale del paese.

Il resto del Marocco era rimasto sotto il dominio delle tribù berbere e nel 1863 venne stipulata la convenzione di Tangeri, che lo sottomise alla Francia. Nel 1903, dopo numerosi contrasti con gli spagnoli, i francesi invasero il Marocco, raggiungendo in seguito un accordo con la Spagna e la Gran Bretagna per ripartirsi il territorio.

Con la convenzione di Fez, siglata il 30 marzo 1902, il Marocco divenne un protettorato francese, ma vi furono numerose rivolte da parte degli arabi a causa di una forte ostilità contro gli europei invasori.

Al sultano venne lasciato solamente il potere religioso, mentre tutte le decisioni amministrative e politiche venivano prese da Parigi, esautorando di fatto le autorità musulmane dalle zone berbere.

Durante la seconda guerra mondiale giunse l’esercito alleato che, dopo la disfatta francese, conferì al sultano Maometto V pieni poteri e la promessa dell’indipendenza.

Nel 1943 la Francia prese nuovamente in mano il potere nominando alcuni suoi generali a capo del paese, mentre il comitato per la liberazione del Marocco arabo prendeva vita nel 1948 lottando a favore dell’indipendenza.

Nel 1955 il sultano Maometto V venne autorizzato a costituire il primo governo del Marocco, ottenendo da Spagna e Francia l’indipendenza nell’aprile del 1956.

In seguito all’indipendenza, in Marocco vi furono alcune lotte con Mauritania ed Algeria per determinare i confini e alla Spagna rimase il Sahara occidentale.

Il governo divenne monarchico e, alla morte di Maometto V nel 1961 salì al potere il figlio Hassan II, che approvò la costituzione istituendo un regime bicamerale con un primo ministro.


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Nel 1963 Marocco e Algeria si scontrarono ai confini del Sahara e la tensione crescente diede vita allo stato di emergenza.

La crisi politica culminò con l’assassinio di alcuni capi dell’opposizione e vennero prese varie misure di sicurezza per fronteggiare il malcontento popolare.

Dal 1968 al 1972 venne varato un piano quinquennale per controllare i generi alimentari e di prima necessità e favorire lo sviluppo della regione.

Nel 1971 vi furono vari tentativi per rovesciare la monarchia di Hassan II e l’anno seguente il sovrano subì un attentato.

Dopo aver varato una nuova costituzione introducendo la monarchia parlamentare, vennero confiscate tutte le terre ai colonizzatori europei per distribuirle ai contadini.

In politica estera il problema maggiore rimaneva quello del Sahara occidentale, territorio molto ricco di risorse minerarie conteso tra Spagna e Francia.

Nel 1976 il fronte politico Polisario proclamò la Repubblica araba sahariana, ma l’esercito tentò di riconquistare il territorio che, in seguito, mediante una convenzione con l’Onu venne inglobato all’interno dell’organizzazione dell’unità africana.

Negli anni ’80 vi fu una grave crisi economica determinata anche dalla rottura dell’alleanza con la Libia di Gheddafi e dalla conseguente prima guerra del Golfo contro l’Iraq.

Nel 1991 una nuova crisi interna venne messa in atto dagli arabi fedeli a Saddam Hussein.

Oggi il Marocco è uno Stato sovrano retto da una monarchia costituzionale democratica politicamente diviso in regioni e province: Casablanca, Rabat, Fez, Tangeri, Marrakech, Agadir, Meknès, Oujda, Tétouan, Safi. In passato il Marocco ha espresso il desiderio di unirsi all’Unione Europea ma non è stato accettato per motivi geografici ed oggi è membro della Lega Araba, dell’Unione Africana e delle Nazioni Unite.

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