Cosa vedere in Sardegna

Speciale Sardegna

Cosa vedere, cosa fare in Sardegna, il periodo migliore, cosa mangiare e le cuoriosità.

Perché scegliere la Sardegna?

La Sardegna é una delle isole più belle del Mediterraneo, una regione ricca di località da sogno e bagnata da un mare spettacolare. Offre una linea di costa impreziosita da posti alla moda, spiagge bianchissime ed aree naturali protette. In questa terra antichissima è possibile partecipare a tante escursioni di grande interesse, come quelle presso l’insediamento nuragico più esteso al mondo, oppure nel deserto più ampio d’Europa e ancora, presso le meravigliose isole dell’arcipelago della Maddalena. Le altre motivazioni che dovrebbero convincerti a scegliere la Sardegna per le tue vacanze estive sono legate al buon cibo, alla vicinanza alle coste italiane (la Sardegna è raggiungibile sia in aereo che in nave), alla relativa comodità che comporta il fatto di poter restare in Italia e parlare la nostra lingua. Scegliere la Sardegna vuol dire anche poter soggiornare a poco prezzo in un’infinità di località tra le più belle d’Europa, compresa la Costa Smeralda, luogo d’elezione dei vip di mezzo mondo.

 

Il periodo migliore per andare in Sardegna

La Sardegna gode di un clima tipicamente mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e soleggiate. Le piogge scarseggiano e si fanno più frequenti in autunno e inverno, toccando il loro minimo durante la stagione calda. La Sardegna è un’isola piuttosto ventilata, a causa della sua posizione centrale nel bacino del Mediterraneo e delle correnti di maestrale che provengono da nord est. Quando soffia lo scirocco, invece, il caldo raggiunge punte piuttosto elevate, infuocando le valli interne. Ideale è il clima che caratterizza le coste esposte e le isole, gradevole sia d’inverno che d’estate. In generale, il periodo migliore per visitare la Sardegna è quello tra maggio e agosto. Chi intende far vita di spiaggia deve preferire i mesi estivi. La primavera invece è il periodo migliore per le escursioni e per visitare città e borghi d’interesse.

Cosa fare in Sardegna

La Sardegna è una regione piuttosto grande e gode di paesaggi molto diversi gli uni dagli altri. È possibile trovarvi di tutto, dalle coste più selvagge alle località della movida, passando per le montagne e i deserti dell’entroterra. Tuttavia, se ti trovi in Sardegna, non potrai fare a meno di visitare alcune località davvero suggestive.

Naturalmente, le spiagge sono il pezzo forte di quest’isola: ce ne sono per tutti i gusti, di sabbia finissima e bianca, di sassi, ricoperte dalla macchia mediterranea e caratterizzate da alte dune. Tra le spiagge più belle della Sardegna citiamo la spiaggia dei Capriccioli, vicino Arzachena, nella parte più settentrionale della Costa Smeralda, il Golfo degli Oleandri, la Pelosa di Stintino, in provincia di Sassari, la Riviera del Corallo, nei pressi di Alghero, Porto Giunco vicino Villasimius, le spiagge del Golfo degli Angeli e la spiaggia di Alba Rossa ad Oristano.

Stintino, la Pelosa
Stintino, la Pelosa

Proprio nel golfo di Oristano è possibile dedicarsi anche al birdwatching, con la possibilità di avvistare aironi e fenicotteri rosa. I fenicotteri sostano anche a Stintino, presso lo stagno di Casaraccio, insieme alle gru e a folti gruppi di cicogne ed anatre. Anche lo stagno di Molentargius nei pressi di Cagliari e l’isola di San Pietro sono zone molto gettonate per il birdwatching.


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Ma la Sardegna è nota anche per le sue spettacolari miniere abbandonate, tra cui quella di Porto Flavia, calata in un contesto naturale davvero stupefacente e costituita da un lunghissimo tunnel a picco sul mare, che serviva a condurre i materiali estratti dalla cava verso le navi atte al trasporto degli stessi.

Un’altra località splendida, da visitare assolutamente se si soggiorna nei suoi pressi, è la gola di Su Gorroppu, il canyon più profondo d’Europa. La gola si trova nella zona del Supramonte, a metà strada tra Urzulei ed Orgosolo. A scavare questa cavità è stato il Rio Flumineddu, che nel corso dei secoli è riuscito ad abbassare il livello del suo letto di oltre 500 metri.

Il canyon è semplicemente magnifico ed ospita forme di vita endemiche del luogo. È servito da un sentiero denominato “Sedda ar Baccas” che si snoda tra rocce e paesaggi di grande impatto per oltre 12 km.

Gola di Su Gurropu
Gola di Su Gurropu

Chi vuol sottrarre un po’ di tempo alle spiagge e alla tintarella, può visitare uno degli 8000 nuraghi presenti sull’isola.

Uno dei più belli è quello situato nei pressi di Santa Teresa di Gallura, a ridosso di Capo Testa. Queste strutture sono uniche nel loro genere ed appartengono all’antica civiltà nuragica, sviluppatasi in Sardegna tra il 1800 a.C. ed il II secolo a.C.

I nuraghi sono il lascito più maestoso di questa popolazione e consistono in strutture megalitiche di forma conica. Sebbene la loro esatta funzione non è stata ancora svelata dagli studiosi, i nuraghi situati a ridosso del mare dovevano servire da torri d’avvistamento contro eventuali invasori.

Tali testimonianze caratterizzano fortemente il paesaggio isolano e costituiscono una delle caratteristiche più stupefacenti di questa terra. Sebbene le possibilità di trekking in Sardegna siano quasi infinite, una meta in particolare merita davvero una visita.

Tipico Nuraghe della Sardegna
Tipico Nuraghe della Sardegna

Le grotte di Nettuno ad Alghero sono le più grandi e le più conosciute dell’isola e si snodano tra cunicoli ed anfratti per oltre 4 chilometri. Alcuni laghi sotterranei sono incredibilmente suggestivi.

Le Grotte di Nettuno
Le Grotte di Nettuno

Cosa mangiare in Sardegna

Se trascorrere intere giornate tra mare ed escursioni può stancare, sarà il caso di correre ai ripari e nutrirsi in maniera opportuna.

E quale posto migliore della Sardegna per farlo?

Salumi, formaggi, vini ed un’infinità di prodotti tipici aspettano solo di poterti conquistare.

Fra i vini più noti che questa terra offre citiamo il Vermentino, il vino bianco sardo per eccellenza, che raggiunge il suo punto più alto in Gallura con un DOCG davvero imperdibile. Notevoli sono anche il Nuragus, il Cannonau, il Moscato e tanti altri.

Uno dei piatti più semplici e saporiti sono i Malloreddus, gnocchetti sardi che possono essere conditi in diversi modi. Uno degli abbinamenti preferiti è quello con salsiccia, formaggio pecorino e pomodoro.

Malloreddus Sardi con pomodoro,salsiccia e peperoncino
Malloreddus Sardi con pomodoro,salsiccia e peperoncino

Fra i secondi piatti più noti c’è l’agnello, che di norma viene preparato al forno, stufato con aggiunta di zafferano e pomodoro, o in umido con aggiunta di finocchietto selvatico.

La cordula è un piatto per chi apprezza le interiora: intestini di capretto o agnello, riempiti con vari tagli di carne dell’animale e cotti alla brace.

Fra le specialità di mare, invece, sarà opportuno non perdere la cassola alla cagliaritana, una zuppa di pesce condita con pomodoro e abbondante peperoncino e la burrida, un’altra zuppa tipica della zona settentrionale dell’isola e condita con noci e pinoli.

Come dessert ti converrà ordinare le pardulas, dischi di pasta frolla preparati con le uova e lo strutto e ripieni di zafferano, limone e pecorino

Curiosità della Sardegna

Esistono alcune piccole curiosità che ti sveleranno di più circa il passato e le tradizioni di questa terra unica.

Il nome dell’isola pare derivare dal termine Sandaliotis, che vuol dire sandalo, per la sua forma simile all’impronta di un piede. Anche i greci avevano l’abitudine di chiamarla Ichnusa, che significa orma.

Se il primo termine viene ancora adoperato per indicare la Sardegna, Ichnusa è invece il nome di una famosa birra qui prodotta ed esportata in ogni parte d’Italia. Se non l’hai mai assaggiata devi assolutamente rimediare.

Lo stemma che identifica l’isola reca le teste di quattro Mori. La leggenda narra che nel 1096, durante gli scontri tra Pietro d’Aragona e i Saraceni, giunse sul campo di battaglia un cavaliere interamente vestito di bianco recante una croce rossa sul petto. Il misterioso cavaliere sconfisse gli invasori e, dopo averli messi in fuga, lasciò sul terreno le quattro teste dei sovrani saraceni. Fu così che Pietro d’Aragona si accorse che il cavaliere vestito di bianco era San Giorgio ed in suo onore decise di cambiare il simbolo dell’isola, disegnando le teste dei Mori con una croce rossa nel mezzo.

I 4 Mori
I 4 Mori

I sardi sono noti per la loro fierezza e per la loro unione, tuttavia, esistono due località che si distinguono per il forte sentimento indipendentista: Carloforte ed Alghero. Queste città, infatti, hanno una storia molto diversa da quella isolana e nello specifico Alghero è stata una colonia catalana, con usanze e dialetto molto vicini a quelli della regione spagnola, mentre Carloforte conserva un importante legame con Genova, di cui serba tradizioni e dialetto.

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